L'Archivio

Non sono molti gli stranieri giunti in riva al Crati per vestire la casacca rossoblù. I ricordi di molti sportivi si limitano agli anni più recenti ed alla presenza dello svedese Nylen e del nigeriano Monye, presenze peraltro di breve durata in quanto entrambi furono ceduti, a campionato in corso, rispettivamente allo Zara ed allo Shanghai.

Ma andando indietro negli anni scorgiamo che, verso la fine degli anni ‘40, altri calciatori stranieri si sono avvicendati fra le file cosentine.

In quegli anni, i giocatori di origini italiane nati in altre nazioni erano assimilati al calcio italiano con la qualifica di "oriundi" e, come tali potevano essere tesserati nel rispetto delle norme federali. Furono tanti, quindi, i calciatori ad arrivare in Italia ed anche il Cosenza non si sottrasse alla consuetudine ingaggiando i vari Garro, Garraffa, Pompei, Ragona, Frione che, con alterne fortune, hanno vestito la maglia rossoblù.

Discorso a parte merita Attilio Demaria, che giunse a Cosenza preceduto da diversa fama: il forte centrocampista, ormai al termine della carriera, vantava una lunga militanza nelle formazioni di serie A ed un discreto numero di presenze con la maglia della nazionale azzurra con la quale aveva disputato 13 incontri realizzando una rete. Il suo ruolo, quello di interno destro, lo portava a giostrare ed a tenere le fila del centrocampo cosentino, garantendo i collegamenti fra i reparti e sovente si spingeva in avanti tentando la via della rete. Al suo nome è legata la nascita dei "boys Demaria" che contribuirono alla crescita ed alla formazione di numerosi atleti cosentini.

Tornando ai giorni nostri, nel campionato 98-99 altri due stranieri si sono affacciati in casa cosentina, si tratta due giocatori provenienti dall’est europeo: il serbo Jankovic, prelevato in prestito dall’Empoli nell’affare Morrone, ed il bulgaro Jabov, acquistato in estate dal CSKA di Sofia.

Nel 2001 il Cosenza ha ulteriormente allargato i propri orizzonti ingaggiando un argentino (Aurellio Carlos Dario) un ghanese (Mark Edusei) due brasiliani (Paquito e Marco Aurelio) e poi i francesi Mercier, Diawara e Mendil i paraguaiani Maldonado e Da Silva.