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STATISTICHE
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Totonno Chiappetta
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RISULTATI 6a

Adrano

Rosarnese

0-1

Cosenza

CSFC

0-0

Folgore

Sapri

0-0

Giarre

Vibonese

3-0

Modica

Milazzo

3-1

Paganese

Alcamo

3-3

Rossanese

Casertana

1-1

Siracusa

Marsala

1-0

Trapani

Pomigli.

5-2
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CLASSIFICA 6a

 

 

Una partita che non si sarebbe dovuta giocare

10 ott 04 E il fatidico 10 ottobre da tutti gli sportivi cosentini segnato con un cerchietto rosso sul calendario è arrivato. Ma non c’è stato il fragore e la battaglia che qualcuno si aspettava. Forse le nuove divisioni si, quelle si che ci sono state e sono molteplici. Una tifoseria che negli ultimi sette anni ha deciso di vivere separata in casa. Oggi non c’erano gli ultrà. O meglio, oggi c’erano gli ultrà in curva, ma non c’erano gli ultrà in curva. Non è un bisticcio di parole. E’ la situazione dei mille che affollavano la curva e degli altri che invece hanno deciso di organizzare una sorta di protesta “giocata” al vicino campo del Real Cosenza. Giornata calda, più o meno estiva e San Vito che perde la sua identità. In campo due squadre con le maglie da trasferta. I padroni di casa per obbligo, gli ospiti per cortesia. Tutti e due fanno finta di non capire e dicono che l’altro doveva mettere la maglia rossoblu. Sta di fatto che il Cosenza Calcio è sceso in campo con la magli gialla e gli “ospiti” del Cosenza Football club con una maglia nero verde, recuperata chissà dove. Ma non c’è da stare allegri. Questa situazione anomala di una città divisa dal palazzo, sulla passione più grande dei cosentini, il calcio, non è per niente accettata da nessuno. Purtroppo però è l’amara realtà. Lo sottolineano gli oltre 3.000 presenti che rivendicano la loro storia e pretendono la restituzione di uno scippo. La sottolineano gli ultrà che hanno giocato un torneo vicino al San Vito. Cosenza Calcio che si è rifatto completamente il maquillage. Nuovo il reparto avanzato con Cosa, Mosciaro e Leotta (il migliore in campo) schierati a tridente, nuovo il centrocampo con Gasparini, Manoni e Libassi, riaggiustata la difesa per la defezione di Tortorella con Scifo e Gorrini, gladiatori centrali e Pannullo e Commodi sulle fasce. Panico tra i pali sempre più una certezza. E’ il Cosenza calcio che però recrimina per le occasioni sfuggite nel primo tempo. Varie le colpe, disattenti i guardialinee che si dimostrano sempre più inadatti ad una categoria, pur sempre di dilettanti, a combinare guai su guai. Dopo neanche 7 minuti Leotta viene atterrato ai limiti dell’area da Amedeo, per tutti ci sono gli estremi della espulsione ma il signor Tozzi di Ostia fa continuare, normale contatto di gioco. Dopo una azione di contropiede del giovane Covello dell’FC che non inquadra la porta, il veloce Leotta prova un bel tiro al 14’ che Amedeo non trattiene. Neanche dieci minuti e sembra che l’FC stia per capitolare, su di un gran colpo di testa di Mosciaro, Cavanna salva sulla linea a porta sguarnita ed il Cosenza Calcio non riesce ad approfittare. Cinque minuti dopo, al 29’ Aruta prova a scaldare le mani ad un panico sempre attento. Sul rovesciamento di fronte è ancora Mosciaro con una bella rovesciata in area a mandare la sfera abbondantemente sopra la traversa. Un altro minuto ancora, è il 31’, Leotta viene parato in angolo. Il Cosenza Calcio preme ed ha il pallino del gioco. Si impone in campo ed annichilisce l’avversario. E a questo punto che la cattiveria esce fuori in maniera subdola. A sinistra sulla linea di centrocampo Commodi sguscia e sta per fare sua la sfera, in una spericolata svirgolata Lo Gatto gli stampa i tacchetti sulla fronte. Commodi resta secco a terra. Con le mani sul viso. Non riesce a riprendersi, Arriva la barella , i medici provano a rimetterlo in sesto ma lui non reagisce bene. Lo portano direttamente in ospedale. Trauma cranico. I controlli del caso escludono complicazioni ma il giovane rimane sotto osservazione dei medici. Il fallo cattivo viene sancito con il giallo. Per quattro minuti il Cosenza calcio è stordito e gioca in dieci, ma ironia della sorte tiene il pallino del gioco in mano anche se pecca un tantino di ingenuità. La giacchetta nera di turno, che oggi ha anche arbitrato bene, però, ci mette del suo. E’ il minuto 42’ Leotta è sulla sinistra dietro il suo avversario Manoni lo vede e gli lancia una sfera Leotta parte di scatto e “supera l’avversario” il centrale dell’FC alza una mano quasi a chiamare un impossibile fuorigioco, il guardialinee di turno (Palazzo da Catanzaro) abbocca ed alza una incredibile bandierina. Leotta se ne stava andando da solo a far gol, è giusto che sia stato fermato dicono i buontemponi. Ma niente da fare ancora non si cava un ragno dal buco. Nel secondo tempo complice il caldo, che probabilmente avrà annebbiato la vista a troppe persone, altri tre fuorigioco come quelli del primo tempo vengono fischiati. De Rosa va su tutte le furie e a fine gara non riesce a contenere la rabbia. “ci hanno tolto almeno tre punti nelle ultime quattro gare” dice il tecnico “Non è possibile assistere a questi errori marchiani”. Il secondo tempo invece è di tutta altra fattura. Il Presidnte Padre Fedele lo definisce una sorta di "Sscapoli e ammogliati". Il caldo e il calo fisco inevitabile fanno si che sul taccuino possiamo annotare solo tre azioni degne di nota. Una conclusione al volo di Leotta al 64’, un tiro di Gallicchio da fuori al 70’ ed un angolo letteralmente inventato dall’arbitro. E’ un tiro di Aruta che va furi, Panico si distende lo stesso per parare ma tocca la palla abbondantemente fuori dalla linea di fondo. L’assistente assegna normalmente la rimessa dal fondo , interviene l’arbitro che si trovava dieci metri lontano ed assegna l’angolo. La forza dei superpoteri! Al 75’ De Rosa fa debuttare il magrebino El Aoudi con il Cosenza. Buone cose per lui e soprattutto la conoscenza con un nuovo fuorigioco al 83’ inventato di sana pianta che aveva portato Leotta al tiro. Ma niente. La gara finisce con i fischi (come era iniziata). La curva ha sostenuto solo nell’ultimo quarto d’ora la quadra, ma alla fine non ha gradito l’esuberanza di Mister Sannino, uscito tra canti e fischi di protesta. Nulla di grave, in una gara sentita questo ci può stare. Quello che non ci può stare è la classifica del Cosenza Calcio che a questo punto è veramente bugiarda. Quattro punti in sei partite non sono il suo reale valore. Ma tant’è, con le parole si fanno solo castelli in aria. “Da oggi - assicura Mister De Rosa - sarà un altro Cosenza. La formazione che avete visto oggi in campo sarà quella che tutti dovranno temere in campionato”. Noi abbiamo pazienza.


 



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