Una partita che non si sarebbe dovuta giocare
10 ott 04 E il fatidico 10 ottobre
da tutti gli sportivi cosentini segnato con un cerchietto rosso
sul calendario è arrivato. Ma non c’è stato
il fragore e la battaglia che qualcuno si aspettava. Forse le nuove
divisioni si, quelle si che ci sono state e sono molteplici. Una
tifoseria che negli ultimi sette anni ha deciso di vivere separata
in casa. Oggi non c’erano gli ultrà. O meglio, oggi
c’erano gli ultrà in curva, ma non c’erano gli
ultrà in curva. Non è un bisticcio di parole. E’
la situazione dei mille che affollavano la curva e degli altri che
invece hanno deciso di organizzare una sorta di protesta “giocata”
al vicino campo del Real Cosenza. Giornata calda, più o meno
estiva e San Vito che perde la sua identità. In campo due
squadre con le maglie da trasferta. I padroni di casa per obbligo,
gli ospiti per cortesia. Tutti e due fanno finta di non capire e
dicono che l’altro doveva mettere la maglia rossoblu. Sta
di fatto che il Cosenza Calcio è sceso in campo con la magli
gialla e gli “ospiti” del Cosenza Football club con
una maglia nero verde, recuperata chissà dove. Ma non c’è
da stare allegri. Questa situazione anomala di una città
divisa dal palazzo, sulla passione più grande dei cosentini,
il calcio, non è per niente accettata da nessuno. Purtroppo
però è l’amara realtà. Lo sottolineano
gli oltre 3.000 presenti che rivendicano la loro storia e pretendono
la restituzione di uno scippo. La sottolineano gli ultrà
che hanno giocato un torneo vicino al San Vito. Cosenza Calcio che
si è rifatto completamente il maquillage. Nuovo il reparto
avanzato con Cosa, Mosciaro e Leotta (il migliore in campo) schierati
a tridente, nuovo il centrocampo con Gasparini, Manoni e Libassi,
riaggiustata la difesa per la defezione di Tortorella con Scifo
e Gorrini, gladiatori centrali e Pannullo e Commodi sulle fasce.
Panico tra i pali sempre più una certezza. E’ il Cosenza
calcio che però recrimina per le occasioni sfuggite nel primo
tempo. Varie le colpe, disattenti i guardialinee che si dimostrano
sempre più inadatti ad una categoria, pur sempre di dilettanti,
a combinare guai su guai. Dopo neanche 7 minuti Leotta viene atterrato
ai limiti dell’area da Amedeo, per tutti ci sono gli estremi
della espulsione ma il signor Tozzi di Ostia fa continuare, normale
contatto di gioco. Dopo una azione di contropiede del giovane Covello
dell’FC che non inquadra la porta, il veloce Leotta prova
un bel tiro al 14’ che Amedeo non trattiene. Neanche dieci
minuti e sembra che l’FC stia per capitolare, su di un gran
colpo di testa di Mosciaro, Cavanna salva sulla linea a porta sguarnita
ed il Cosenza Calcio non riesce ad approfittare. Cinque minuti dopo,
al 29’ Aruta prova a scaldare le mani ad un panico sempre
attento. Sul rovesciamento di fronte è ancora Mosciaro con
una bella rovesciata in area a mandare la sfera abbondantemente
sopra la traversa. Un altro minuto ancora, è il 31’,
Leotta viene parato in angolo. Il Cosenza Calcio preme ed ha il
pallino del gioco. Si impone in campo ed annichilisce l’avversario.
E a questo punto che la cattiveria esce fuori in maniera subdola.
A sinistra sulla linea di centrocampo Commodi sguscia e sta per
fare sua la sfera, in una spericolata svirgolata Lo Gatto gli stampa
i tacchetti sulla fronte. Commodi resta secco a terra. Con le mani
sul viso. Non riesce a riprendersi, Arriva la barella , i medici
provano a rimetterlo in sesto ma lui non reagisce bene. Lo portano
direttamente in ospedale. Trauma cranico. I controlli del caso escludono
complicazioni ma il giovane rimane sotto osservazione dei medici.
Il fallo cattivo viene sancito con il giallo. Per quattro minuti
il Cosenza calcio è stordito e gioca in dieci, ma ironia
della sorte tiene il pallino del gioco in mano anche se pecca un
tantino di ingenuità. La giacchetta nera di turno, che oggi
ha anche arbitrato bene, però, ci mette del suo. E’
il minuto 42’ Leotta è sulla sinistra dietro il suo
avversario Manoni lo vede e gli lancia una sfera Leotta parte di
scatto e “supera l’avversario” il centrale dell’FC
alza una mano quasi a chiamare un impossibile fuorigioco, il guardialinee
di turno (Palazzo da Catanzaro) abbocca ed alza una incredibile
bandierina. Leotta se ne stava andando da solo a far gol, è
giusto che sia stato fermato dicono i buontemponi. Ma niente da
fare ancora non si cava un ragno dal buco. Nel secondo tempo complice
il caldo, che probabilmente avrà annebbiato la vista a troppe
persone, altri tre fuorigioco come quelli del primo tempo vengono
fischiati. De Rosa va su tutte le furie e a fine gara non riesce
a contenere la rabbia. “ci hanno tolto almeno tre punti nelle
ultime quattro gare” dice il tecnico “Non è possibile
assistere a questi errori marchiani”. Il secondo tempo invece
è di tutta altra fattura. Il Presidnte Padre Fedele lo definisce
una sorta di "Sscapoli e ammogliati". Il caldo e il calo
fisco inevitabile fanno si che sul taccuino possiamo annotare solo
tre azioni degne di nota. Una conclusione al volo di Leotta al 64’,
un tiro di Gallicchio da fuori al 70’ ed un angolo letteralmente
inventato dall’arbitro. E’ un tiro di Aruta che va furi,
Panico si distende lo stesso per parare ma tocca la palla abbondantemente
fuori dalla linea di fondo. L’assistente assegna normalmente
la rimessa dal fondo , interviene l’arbitro che si trovava
dieci metri lontano ed assegna l’angolo. La forza dei superpoteri!
Al 75’ De Rosa fa debuttare il magrebino El Aoudi con il Cosenza.
Buone cose per lui e soprattutto la conoscenza con un nuovo fuorigioco
al 83’ inventato di sana pianta che aveva portato Leotta al
tiro. Ma niente. La gara finisce con i fischi (come era iniziata).
La curva ha sostenuto solo nell’ultimo quarto d’ora
la quadra, ma alla fine non ha gradito l’esuberanza di Mister
Sannino, uscito tra canti e fischi di protesta. Nulla di grave,
in una gara sentita questo ci può stare. Quello che non ci
può stare è la classifica del Cosenza Calcio che a
questo punto è veramente bugiarda. Quattro punti in sei partite
non sono il suo reale valore. Ma tant’è, con le parole
si fanno solo castelli in aria. “Da oggi - assicura Mister
De Rosa - sarà un altro Cosenza. La formazione che avete
visto oggi in campo sarà quella che tutti dovranno temere
in campionato”. Noi abbiamo pazienza.
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