Ridotta la squalifica, si gioca a Cirò alle
14.30
22 ott 04 Non c’è stato
nulla da fare. E’ andato direttamente il Presidente Padre
Fedele a difendere le ragioni di una squadra e di una società
da tempo bistrattata. Si è, oramai, fatta più esperienza
con le aule dei tribunali che con le stanze delle società
di Lega e di calcio. E’ un continuo rincorrere sentenze che
mordono sempre il più debole. Padre Fedele, però,
con il suo saio è andato sino a Roma a far sentire le sue
ragioni. Brutto il referto dei CC che parlano soltanto delle risposte
isteriche ( e non condivisibili) degli ultrà. Brutto perché
non racconta le pressioni subite dai ragazzi. “Siete del G8
vero? Vi mettiamo a posto noi” e via discorrendo. Un gruppo
di 19 ragazzi partito in tranquillità con il treno che è
andato a vedere la partita della sua squadra si è trovato
alla fine a fare i conti con le forze dell’ordine . Ma, come
si dice, il debole non può reagire e se lo fa, infrange la
legge e paga. Discorso che travalica lo sport e finisce in un campo
che non vogliamo affrontare e non ci interessa. Magari bastava mandare
un normale gruppo di polizia invece di esporre giovani in tuta mimetica
pronti all'azione, di rientro da missioni all'estero. Che bisogno
c'era di questo inutile e nervoso schieramento di forze? Così
il Cosenza si deve tenere una giornata di squalifica, l’altra
è stata condonata, e domenica andrà in gita forzata
a Cirò Marina a respirare aria di mare. La società
dice addio ad un incasso che le permette di pagare le spese, ne
aggiunge altre per recarsi a Cirò, e i tifosi che vorranno
seguire la squadra devono affrontare una trasferta non prevista.
Ancora un'altra ingiustizia. Ma questa è la legge. E’
uguale per tutti. Chi sbaglia paga. Nel comunicato del Presidente
Fedele traspare tutta l’amarezza che solo una persona nobile
come lui riesce a nascondere. E lo fa con il suo solito garbo. Chiedendo
a tutta la città di stargli vicino. Sarà fatto, caro
Padre Fedele. E’ nei momenti tristi che si ritrova l’unità
e la forza di combattere le ingiustizie.
Appello a tutta la Città
Ho appena finito alle ore 17.30 la difesa in favore del Cosenza
Calcio 1914 a cui il Giudice sportivo voleva infliggere due giornate
di squalifica. Nella nuova veste dì avvocato, ruolo che non
mi competeva ma, rammaricato per quanto accaduto e con lo zelo e
l'amicizia che mi lega da anni ai ragazzi ultrà, ho difeso
strenuamente i 19 ragazzi a seguito della squadra. a Pomigliano.
riuscendo a farci infliggere solo una giornata di squalifica. Il
referto dei Carabinieri, consegnato al Prefetto di Napoli., è
stato durissimo Si sono indignati specialmente per i cori indirizzati
a. favore della strage di Nassirya. Ho difeso con grande amore questi
ragazzi che conosco bene ed. amo dal profondo del mio cuore. Chi
mi conosce sa coni quale veemenza, forza e persuasione ho parlato
dinanzi ai Giudici della Disciplinare ai quali ho toccato anche
il cuore parlando dell’Oasi Francescana iniziata proprio con
gli Ultrà del Cosenza. Ho citato anche il caso del motorino
di San Siro scagliato da. un anello dello stadio, sui tifosi sottostanti.
Purtroppo la legge, che è uguale per tutti non è applicata
allo stesso modo. Pertanto invito i tifosi a saper sopportare tutte
le ingiustizie a sfavore del Cosenza Calcio 1914 perché,
al prossimo giudizio, potrebbero farci giocare a porte chiuse prima,
e poi bastonarci con pesanti ammende. Voi sapete che sono solo,
almeno al momento, per cui chiedo a tutti prudenza.
Vi abbraccio tutti
P. Fedele Bisceglia
Presidente Cosenza Calcio 1914
Allenamento al San Vito. Domenica dirige Calò di Molfetta
22 ott 04 Mister Marulla oggi ha
fatto lavorare la squadra con il pallone. Tattica e fondamentali
il lavoro svolto. Prove di reparti uno contro l’altro e minipartitella
finale. Domani mattina la rifinitura. Sempre fermi De Giacomo e
Caracciolo. A parte Pannullo. Designata la terna arbitrale. A dirigere
l’incontro Nicolò Calò della CAND di Molfetta.
Suoi assistenti Silvio Guglielmo di Bari e Nicola Grassi di Barletta.
Ricordiamo che la gara avrà inizio alle ore 14.30.
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